“Sono Matteo Messina Denaro”, il paziente Andrea Bonafede ha rivelato subito ai Carabinieri la sua vera identità

L’ultimo nome falso utilizzato era Anrea Bonafede. I medici della struttura sanitaria palermitana che lo avevano in cura non sospettavano (sarà comunque accertato dalle indagini in corso) che quel signore fosse in realtà il boss latitante da 30 anni. Ma quando stamattina i carabinieri lo hanno avvicinato gli hanno chiesto: “Lei è il signor Bonafede?”, la riposta è stata: “No, sono Matteo Messina Denaro”.

E’ finita così la latitanza del criminale di Castelvetrano sul quale pendono diverse condanne all’ergastolo per tragi di mafie e omicidio che ha commesso anche in prima persone. Ad incastrarlo la necessità di cure mediche oncologiche. Messina Denaro in quella clinica era stato già operato nel mese di maggio. Grazie alle indagini coordinate dal procuratore Maurizio De Lucia si è appreso dell’appuntamento di questa mattina in clinica fissato per le 8,00.

I Carabinieri hanno organizzato il blitz nei minimi dettagli. Il boss ha capito che non c’era possibilità di fuga e non ha negato la sua identità.

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