Il sindaco di Messina De Luca ha sprecato una ghiotta occasione per tentare di ragionare in maniera plurale e per aprire un confronto di ampio respiro con la Città metropolitana in tutte le sue articolazioni sociali. La Uil non risparmia critiche al primo cittadino. L’occasione è offerta dal lungo elenco di progetti finalizzato ad ottenere 632 milioni di euro e da inserire nel “Recovery Plan” che il governo nazionale si appresta a definire per spendere le risorse in arrivo dall’Europa. Nessun confronto con sindacati, imprese, mondo accademico, ordini professionali, realtà culturali ed associative. Escluso anche il consiglio comunale.
“Siamo convinti che Messina e la sua Città metropolitana – commenta Il segretario generale Ivan Tripodi – debbano sfruttare le risorse del “Recovery Fund”, strumento che per molti versi rappresenterà un’occasione irripetibile finalizzata all’indispensabile rilancio del nostro territorio poiché è opportuno ribadire che senza la ripresa del Sud, della Sicilia e di Messina non ci potrà mai essere la rinascita dell’intero Paese. Inaccettabile dunque l’atteggiamento di De Luca che, non ha colto il carattere epocale della questione trasformandola nel consueto e noioso soliloquio. Secondo la Uil, ma non è la sola realtà a pensare ciò, la Città metropolitana di Messina necessita la realizzazione di infrastrutture materiali ed immateriali per garantire la mobilità e per superare l’oggettivo pesante gap odierno, la salvaguardia del tessuto industriale, ingenti investimenti nell’agricoltura, nel turismo e nei servizi, la “rifondazione” della sanità pubblica, il risanamento e la messa in sicurezza del territorio e una forte scommessa sulla cultura e la formazione per fermare, fra l’altro, l’emorragia e la fuga di cervelli. Idee e progetti – conclude Tripodi – che il miope sindaco De Luca non ha voluto nemmeno ascoltare”