Rada San Francesco, approdi da riassegnare. Lo stabilisce il Cga. Intervento dell’Autorità di Sistema

Da rifare la gara per l’assegnazione della concessione degli approdi della rada San Francesco. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia ha pubblicato ieri le due sentenze relative ai giudizi di legittimità dei due bandi di gara pubblicati dalla AdSP dello Stretto nel mese di agosto del 2021 per l’individuazione dei concessionari.

Il TAR Catania, nel primo grado di giudizio aveva accolto il ricorso proposto da Caronte&Tourist, ed aveva annullato il bando e l’aggiudicazione della gestione degli approdi. Il Gruppo Franza contestava lo “spacchettamento”, cioè la decisione dell’Autorità di sistema di suddividere la Rada in due terminal, uno affidato alla stessa C&T e l’altro alla società Comet di Ivo Blandina.

Ma il tar – fa sapere in una nota l’Autorità di Sistema – aveva tuttavia confermato la legittimità dei contenuti dei bandi proposti rilevando invece la asserita mancanza nel procedimento amministrativo del coinvolgimento di altri attori rispetto a quelli individuati.

Il Cga adesso ha escluso che l’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare, composto da rappresentanti del cluster marittimo, avesse titolo ad essere coinvolto mentre ha confermato il vizio del mancato coinvolgimento del Comune di Messina per effetto di una previsione delle Norme Tecniche di Attuazione del nuovo Piano Regolatore Portuale che per quelle aree prevede una copianificazione tra l’Ente portuale e quello locale.

Dopo oltre un anno di blocco della procedura ora l’AdSP dello Stretto potrà rinnovare la procedura di gara, utilizzando gli stessi bandi a suo tempo proposti con l’unica accortezza di acquisire preliminarmente l’intesa con il Comune di Messina. Soddisfatto il presidente Mario Mega. L’obiettivo dell’ente resta la creazione di due terminal distinti, assegnati a due operatori differenti, per favorire la concorrenza così come fra l’altro indicato dall’Autorità Garante per il Mercato e la Concorrenza. Quanto alla necessità di acquisire l’intesa con il Comune, l’Autorità di Sistema ne prende atto ma continua a manifestare perplessità perché collegata ad una previsione del PRP che secondo l’autorithy fa riferimento a fattispecie differenti atteso che in questo caso non viene cambiata la destinazione d’uso delle aree e non ci sono nemmeno interventi edilizi significativi da attuare per la separazione dei terminal. Ma lo scontro tra armatori e Autorità di Sistema è sempre più nei fatti. Il gruppo Franza è tra i soggetti che neo giorni scorsi si sono rivolti al ministero delle Infrastrutture chiedendo verifiche sulle procedure adottate per la gara sulla riqualificazione della cittadella fieristica.

Sulla questione si registra anche l’intervento di Vincenzo Franza, amministratore di Caronte & Tourist: “Ne’ Tar, ne’ CGA hanno espresso valutazioni sulla strategia dell’autorità di sistema portuale, essendo stato il provvedimento travolto per il grave vizio preliminare. Abbiamo evidenziato che i due terminal che ne sarebbero risultati avrebbero avuto una capacità di stoccaggio inferiore a quella delle navi maggiori, creando continue code sulla viabilità urbana. Cosa totalmente irrazionale e infattibile. Ma non c’è stato bisogno di entrare nei merito. Questa è la realtà

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