Per i sostenitori del Ponte sullo Stretto tutti i segnali in questo momento sono positivi. Entro due anni la posa della prima pietra del grande cantiere tra Scilla e Cariddi. Lo ribadisce in ogni occasione il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Certo di promesse sulla questione ne abbiamo registrate parecchie. Ma l’attuale governo Meloni sembra intenzionato ad andare avanti. Tuttavia il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria rischia di diventare un’opera pubblica calata dall’alto che passa sulla testa delle popolazioni locali. Il Consiglio comunale di Messina intende dire la sua ed approfondire la complessa materia. Si va verso la costituzione di una commissione Ponte con il compito di ascoltare tutte le voci. Un organismo politicamente trasversale che guarda alle varie posizioni per fare sintesi ed esprimere il parere della Città.
L’occasione è comunque importante ed il progetto che dovrebbe essere realizzato quale impatto avrà sul territorio. C’è il tutto il capitolo delle opere compensative da approfondire e non solo. Già in passato era stata costituita una analoga commissione che poi, quando si sono spenti i riflettori dell’opera, non ha avuto più motivo di esistere. A Palazzo Zanca, tra i consiglieri comunali, in queste ore si sta ragionando sul percorsa da avviare che vuole e deve essere il più inclusivo possibile. Ma quanto la futura commissione Ponte riuscirà ad avere voce in capitolo e ad incidere rispetto a decisioni assunte sui tavoli romani?