Messinesi “furbi”. La maggioranza non paga la Tari. Si avviano accertamenti

MESSINA. La maggioranza dei messinesi non paga la Tari, la tassa per la gestione dei rifiuti. Uno spaccato inquietante, così il sindaco Cateno De Luca questa mattina in conferenza stampa. Un’evasione che supera il 60%. A conti fatti solo un terzo della città paga e contribuisce al funzionamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che ha un costo totalmente a carico dell’utenza.

Il lavoro di indagine è stato fatto da Roberto Cicala, esperto alle politiche informatiche. Il dato più allarmante è quello che riguarda i così detti evasori fantasma. Contribuenti non esistenti nella banca dati e dunque mai accertati. Circa il 32%. Tutto ciò si ripercuote sul costo medio del servizio. Una famiglia a Messina paga 402 euro rispetto ai 295 euro di media nazionale.

A questo si aggiunge l’evasione classica. Quegli utenti che sono censiti ma non versano. In questo elenco tante le utenze commerciali. Un’evasione che si aggira sui 25 milioni di euro. Il sindaco ha annunciato le azioni che saranno messe in campo per recuperare i crediti. Risorse significative.

Sarà inviata una richiesta per la presentazione di un questionario e la dichiarazione di proprietà degli immobili, che consentirà al Comune di fare chiarezza. Chi non risponderà sarà multato. 30 mila gli avvisi di accertamento in partenza. Dall’incrocio dei dati dovrebbe emergere un quadro più completo per ridurre l’evasione ed avere maggiori risorse da utilizzare per investimenti sul servizio.

- Advertisement -