MESSINA. E’ un allarme da non sotto valutare. Messina è stata definita provincia “babba” ma le recenti operazioni anti droga “Cafè Blanco” e “Tunnel” hanno riacceso i riflettori sul ruolo della Città dello Stretto nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Un tema che è stato affrontato nel pomeriggio di oggi dalla Commissione regionale antimafia che si è riunita in Prefettura. Il presidente dell’organismo Claudio Fava ha analizzato la situazione.
“In questa città – ha dichiarato il deputato regionale – è emersa la presenza più che da altre parti di una ‘borghesia’ mafiosa che permette alla mafia di farsi imprenditrice, investire ed entrare nei circuiti legali dell’economia: questo è quello che è accaduto e sta accadendo. E’ quanto avvenuto ad esempio nel territorio dei Nebrodi quando si sono intercettati i flussi di finanziameti europei dove, non erano le famiglie di antico lignaggio criminale della zona ad investire direttamente, ma studi di commercialisti e notai che hanno creato il tramite legale per accedere a questi contribuiti”.
“Messina poi si conferma – ha evidenziato Fava – una città dove c’è un pezzo della politica che ha avuto rapporti di scambio elettorale politico mafioso molto evidenti. Inoltre è una città che è diventata centrale nelle rotte dello spaccio internazionale, anche con collegamenti senza intermedari direttamente con i luoghi di produzione Sudamericani. E’ questo è un elemento di grande preoccupazione perchè questo fa intravedere un grosso investimento mafioso. E ‘ confermata – continua Fava – una forte presenza storica a Messina delle famiglie mafiose catanesi come i Santapaola, i Romeo o i Cappello”.
Nel corso delle audizioni è stato affrontato anche il problema della mancata realizzazione del secondo Palazzo di Giustizia ed è stato fatto il punto complessivo sul funzionamento dei tribunali.
“Bisogna considerare che Messina – ha concluso Fava – sta diventando luogo di investimento mafioso, dove politica e mafia continuano a trovare un terreno di incontro virtuoso, e dove l’economia è condizionata da investimenti criminali”.