Stop alla proroga dei contratti di tutti i lavoratori assunti nell’ambito dell’emergenza Covid-19. Lo ha deciso l’Asp di Messina anticipando la scadenza fissata al 28 febbraio prossimo, secondo le indicazioni fornite dall’Assessorato alla Sanità. Così già dal prossimo 3 febbraio diverse figure professionali saranno licenziate. Oltre 100 unità resteranno senza una occupazione e si andranno ad aggiungere ai lavoratori già esclusi, che alcuni giorni fa hanno manifestato davanti alla sede dell’azienda sanitaria provinciale. Il comitato dei precari Covid chiede il perchè di un provvedimento che appare incomprensibile, nonostante le indicazioni della politica regionale, esiste una chiara direttiva firmata dall’assessore alla Salute Giovanna Volo, e l’orientamento nazionale che va nella direzione di una possibile stabilizzazione di lavoratori che sono stati impiegati nel periodo della gestione dell’emergenza sanitaria e che ora potrebbe andare a coprire le carenze in organico, evidenti e reali anche nel territorio della provincia di Messina. Se ne discute a Roma e la prosecuzione dei contratti in scadenza è in allegato al decreto “Mille proroghe” che dovrebbe essere approvato a breve.
Per il comitato dei lavoratori si tratterebbe, dunque, di una determinazione che non appare come il frutto di una oggettiva valutazione del reale fabbisogno, bensì, una discutibilissima misura volta a far cessare le polemiche avanzate dagli altri professionisti che, per varie ragioni, hanno visto cessare il proprio contratto il 16 gennaio scorso.
La circostanza relativa al ricollocamento del personale in un’ottica di miglioramento dei servizi alla comunità con l’apporto del personale “Covid” veniva persino confermata, con toni trionfalistici, dal Commissario straordinario Bernardo Alagna in diverse occasioni pubbliche e in conferenza stampa. Adesso la decisione che appare incomprensibile e che rischia di mettere in ginocchio i servizi oggi resi dall’Asp a cominciare da quelli vaccinali che proseguono dopo la chiusura degli hub.
I professionisti si rivolgono ai vertici dell’azienda e richiedono il rispetto degli atti deliberativi di proroga fino alla fine di febbraio ed un costruttivo confronto anche al fine di evitare possibili contenziosi che potrebbe sorgere.