MESSINA. Il 2019 è stato l’anno degli annunci nel settore edile. Questa la denuncia di Pasquale De Vardo Segretario Generale della Feneal UIL Messina-Palermo. Da dieci anni a questa parte – si legge in una nota – siamo costretti a registrare i freddi ed impietosi numeri in termini di perdita occupazionale del comparto delle costruzioni, oltre 11.000 posti di lavoro persi in edilizia, parallelamente assistiamo alle dichiarazioni che la vecchia e attuale classe politica dell’ultimo decennio. Alcuni cantieri sono stati avviati ma nessuno, sottolinea il sindacato, si è mai tramutato in lavoro per il territorio ne tantomeno in opera compiuta, basti pensare agli Approdi Tremestieri, alla chiusura del torrente Catarratti-Bisconte, ai Depuratori, al Risanamento, alla Via Don Blasco l’unica opera partita e subito arrenatasi, tutti esempi tangibili e lampanti di come la classe dirigente e politica attuale non riesca a dare il giusto impulsò allo sviluppo infrastrutturale della Città.
Il 2020 – scrive De Cardo – può e deve caratterizzarsi come l’anno del lavoro, della ripresa economico/sociale per la nostra Provincia, non più per gli annunci, la parola d’ordine deve essere sbloccare (l’esistente) e progettare (il nuovo), diventa fondamentale quasi vitale iniziare a mettere in campo nuove idee di sviluppo infrastrutturale nuovi progetti di viabilità primaria e secondaria, pensare al risanamento in maniera realistica e concreta utilizzando le risorse che lo IACP ha, costruendo nuovi alloggi, adeguare in maniera antisismica gli immobili soprattutto le scuole, investire in edilizia sanitaria dove le risorse ci sono. Da qui l’invito a De Luca perché metta da parte preconcetti personali e smetta per un attimo di pensare a sagre, inaugurazioni, prostitute e dimissioni ad intermittenza, decida se vuole o meno amministrare Messina e guidarla fuori dal baratro occupazionale e socio/economico, magari dedicando un po’ più di tempo alla progettazione della Messina che verrà e meno ai teatrini da cabarettista navigato che recita sui social. Questo per il sindacato è vero e autentico “cambio di passo”.