Ergastolo per la morte di Lorena Quaranta da annullare? La richiesta della difesa in Appello

Rischia di essere annullata la sentenza con la quale l’ex infermiere Antonio De Pace è stato condannato all’ergastolo per il femminicidio della compagna Lorena Quaranta.

Il difensore del giovane, l’avvocato Salvatore Silvestro, ha depositato l’appello contro la sentenza della Corte d’Assise. La richiesta di annullamento è avanzata in virtù del fatto che nella giuria che ha espresso il verdetto di condanna a vita, uno dei componenti aveva superato in corso di processo la soglia massima dei 65 anni per far parte del collegio. Una strada che la difesa intende seguire alla luce di un recente precedente che si è verificato al Tribunale di Messina per il processo del cosiddetto untore, il 58enne Luigi De Domenico, accusato di omicidio volontario per la morte della sua compagna, a cui contagiò la sieropositività senza mai rivelarlo. Sentenza annullata per lo stesso cavillo. Una vicenda giudiziaria che farà discutere e non poco.

Lorena Quaranta è stata uccisa nella sua abitazione di Furci Siculo la notte del 31 marzo 2020, durante il primo lockdown. Viveva con il suo compagno, divenuto l’aguzzino. Antonio De Pace ha ucciso la ragazza per paura del contagio da Covid, strangolata al culmine di una lite, come da lui stesso poi confesso ai carabinieri. A luglio l’infermiere di Vibo Valentia era stato condannato anche a risarcire i familiari di Lorena e il Centro donne antiviolenza, parti civili nel processo.

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