Una buona intuizione che, come spesso accade dalle nostre parti, si è trasformata nell’ennesima opportunità sprecata. Era il 1 giugno del 2010 quando a Messina venne introdotto l’ecopass, quella tariffa applicata ai mezzi pesanti ed alle autovetture in transito dalla città. Una forma di risarcimento per il disagio creato dal traghettamento. Provvedimento fortemente voluto dall’allora sindaco Giuseppe Buzzanca. Ma l’ecopass non ha avuto vita facile.
Messina avrebbe dovuto incassare importanti risorse da reinvestire nella manutenzione delle strade e nella realizzazione di un monumento dedicato a tutte quelle persone che hanno perso la vita a causa del passaggio dei mezzi pesanti. Sono trascorsi 10 anni ed ancora oggi la città non conosce i benefici di quel provvedimento nel tempo sospeso. Nel 2013 la delibera approvata dal consiglio comunale che considerava ztle aree antistanti agli imbarchi applicando il pagamento dei biglietti.
Nel 2017 lo stop imposto dal Tar di Catania dopo un ricorso presentato da una cooperativa agricola con il supporto dell'”Autorità Portuale. Ai tempi dell’amministrazione Accorinti si ipotizzava la gestione diretta della riscossione. Il Comune avrebbe così avuto un controllo immediato di quei soldi che in una prima fase venivano i casati dalle compagnie di traghettamento e poi girati nelle casse di Palazzo Zanca. Attorno al l’ecopass sempre e solo tanta confusione. Probabilmente voluta al punto che oggi la città ha dimenticato tutto. Eppure continuiamo a subire il disagio causato dai mezzi pesanti senza tra l’altro alcun indennizzo.
Problema vecchio che l’attuale amministrazione De Luca non sembra essere intenzionata ad affrontare. Appena qualche giorno fa il consigliere Libero Gioveni ha posto la questione. Messina dall’ecopass potrebbe incassare 2 milioni di euro all’anno.
Gioveni chiede che si faccia definitivamente chiarezza sull’importante provvedimento sollecitandone l’invio visto che lo stesso sindaco Cateno De Luca aveva dato mandato all’ex dirigente del Dipartimento mobilità urbana, Mario Pizzino, di prepararlo attraverso una delibera di giunta esattamente il 18 settembre 2018. Sono trascorsi 2 anni senza alcun riscontro e Messina perde risorse significative. Non perde il suo ruolo di città zerbino a servizio del business dei traghettatori.