Si prova a rimettere ordine all’interno delle ex provincie siciliane. Il Governo Musumeci ha fissato la data per le elezioni che riguarderanno le città metropolitane di Palermo Catania e Messina ed i liberi consorzi tra comuni. Si volterà il 19 aprile. Si tratta di elezioni di secondo livello. Alle urne non andranno dunque tutti i cittadini ma sindaci e consiglieri dei 390 comuni dell’isola. Per quanto riguarda la città metropolitana di Messina, come per le altre due siciliane, si dovranno eleggere i rappresenti del consiglio metropolitano. I consiglieri saranno 14 e saranno scelti tra i sindaci e i consiglieri comunali dei comuni della provincia. Non si eleggerà invece il sindaco Metropolitano che di diritto è quello della città capoluogo, ovvero – nel caso di Messina – Cateno De Luca.
Il 19 aprile dunque gli Enti al centro di una riforma pasticciata avviata durante il governo Crocetta, provano a ripartire con il nuovo percorso istituzionale.
Le ex provincie sono state in tempi recenti sempre al centro di polemiche. Poche risorse disponibili, prelievo forzoso dallo stato, identità istituzionale da ridefinire. Il primo maggio scorso era stato proprio il sindaco di Messina Cateno De Luca a promuovere la macia dei sindaci per attirare l’attenzione su questi enti locali non più in grado di chiudere i bilanci. Il primo cittadino aveva addirittura minacciato di fermare l’attività delle ex province come una bottega in fallimento. Oggi la Regione prova a riavviare i motori. Ma attenzione, i guai economici non sono finiti. Le risorse per chiudere i bilanci dei prossimi anni non sono affatto certe. E su questo bisogna ancora lavorare.