La chiusura della scuola Galatti Cannizzaro per l’esecuzione di lavori ed il trasferimento degli alunni in una sede distaccata rischia di creare non pochi disagi alle famiglie. Il consigliere comunale Libero Gioveni interviene sulla vicenda e chiede un tavolo di confronto.
Pur consapevole della necessità di mettere in totale sicurezza un plesso che di suo aveva già subìto la parziale inibizione di un piano, il capogruppo di Fratelli d’Italia ritiene che la decisione di smembrare ed esiliare totalmente una comunità scolastica in pieno centro composta da 1000 alunni, 150 docenti e 30 unità di personale ATA, meriti quanto meno un ulteriore approfondimento con tutte le parti in causa.
“Ritengo, infatti – si legge nella nota – che anche il modo come tutto è avvenuto, senza alcuna possibilità di coinvolgere tutte le istituzioni o anche quella si sentire altre possibili valutazioni tecniche, abbia sconvolto e disorientato tutta la popolazione scolastica di un Istituto comprensivo che già sta subendo non poche penalizzazioni! Basti pensare – insiste l’esponente di FdI – all’ancora ridottissimo numero di iscrizioni che si sono registrate in segreteria o alle intenzioni già manifestate da diversi genitori di interrompere il percorso formativo già avviato alla Cannizzaro Galatti, trasferendo i propri figli altrove per non relegarli al distante “San Luigi”!
Pertanto – conclude Gioveni – capitolo sicurezza sì, senza ombra di dubbio, ma che si definiscano in maniera concertativa, ivi compreso il parere dello stesso Dirigente scolastico, le eventuali determinazioni più o meno drastiche, perché oltre ad essere senz’altro importante l’incolumità di tutta la comunità scolastica, lo è altrettanto anche la sua identità e storia centenaria che non può essere di certo cancellata così con un semplice colpo di spugna!”