Il decreto regionale con il quale si dispone la chiusura di quattro presidi sanitari nella città metropolitana di Messina potrebbe essere rivisto, i tagli potrebbero essere ridotti a tre ed a salvarsi sarebbe solo il presidio territoriale di emergenza di Scaletta Zanclea.
Per il resto anche le nuove valutazioni in corso a Palermo, dopo le prime opposizione dal territorio, lascerebbero invariati i piani di dismissione dei pte di Falcone e, per quanto riguarda il capoluogo, quelli di Messina nord e Messina sud.
Prevista e confermata dunque la chiusura del presidio territoriale di emergenza di viale Giostra all’interno della cittadella della salute dell’ex Mandari, l’altra struttura da dismettere è quella di via dei Mille nel cuore della città. A determinare le scelte le solite logiche numeriche, simili a quelle di una catena di supermercati. Utenti in quantità insufficiente per tenere in attività i presidi.
In caso di necessità le assistenze saranno fornite dalle guardie mediche. Si perderanno comunque importanti punti di riferimento. L’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza sarebbe disposto a salvare solo quello di Scaletta Zanclea per ragioni legate alla disagiata viabilità della zona, per il resto non si torna indietro.
Si attende comunque un documento ufficiale che modifichi quello precedente già notificato all’Asp che dispone quattro chiusure e non tre. Il direttore generale Paolo La Paglia aveva comunicato nei giorno scorsi che l’azienda sanitaria non può che attenersi alle disposizioni della Regione.