Cateno De Luca condannato a 8 mesi per diffamazione, ma non deve risarcire l’ex procuratore Barbaro

Una condanna per diffamazione a 8 mesi di reclusione, pena sospesa. La sentenza è per Cateno De Luca, per quanto scritto nel libro Lupara Giudiziaria, ed è stata emessa ieri dal Tribunale di Reggio Calabria. Per il sindaco di Taormina, una vittoria rispetto ad una previsione iniziale di tre anni che, in aula, si è tramutata un una richiesta di condanna ad un anno da parte del pubblico ministero. Il giudice ha sottratto altri quattro mesi.

Ed anche se si tratta comunque di una condanna De Luca esulta in particolare perché è stata archiviata la richiesta di risarcimento danni da 100mila euro avanzata dall’ex procuratore di Messina Vincenzo Barbaro. Per il leader di Sicilia Vera un giorno di giustizia e di affermazione della verità.

De Luca nelle sue memorie attribuisce senza mezzi termini all’ex magistrato le azioni giudiziarie che hanno portato a 12 anni di processi a suo carico con due arresti. E poi sempre ad assoluzioni.

“Tutto ciò che ho documentato nel mio libro – dichiara De Luca- è stato oggetto di approfondita analisi da parte del tribunale, che ha ritenuto di archiviare la richiesta di risarcimento danni. Questo rappresenta una chiara affermazione della verità e della correttezza delle mie azioni.

Oggi mi chiedo: che cosa dovrebbe fare il Procuratore Barbaro alla luce di questa sentenza? Lui “Domunus” dei miei 18 processi non mi ha mai chiesto scusa.

Ho dimostrato che sono stato sempre convinto della mia posizione, la giustizia mi ha dato ragione anche stavolta e sono fiducioso che anche in appello – conclude De Luca – potremo archiviare definitivamente questa storia”.

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